Domenica arriverà all’Olimpico di Torino un Hellas Verona ancora a caccia della prima vittoria stagionale. Quella dei gialloblù è una situazione disperata: serve una media da Europa League in questa seconda parte di stagione per provare a evitare la Serie B. L’esonero di Mandorlini e il conseguente arrivo di Del Neri sulla panchina non ha portato i frutti sperati. 

 

Il nuovo tecnico ha cambiato immediatamente la squadra dal punto di vista tattico insistendo, sin dai primi giorni, sul 4-4-2. La sua idea è quella di esaltare il fiuto del gol di Toni e Pazzini, ma pochissime volte ha avuto a disposizione i due attaccanti contemporaneamente. Entrambi hanno avuto molti problemi fisici e la loro assenza, in particolare quella di Toni, si è sentita tantissimo nel rendimento della squadra. Il bomber ex Bayern potrebbe tornare a disposizione proprio contro i granata, anche se non al meglio della condizione.

 

In porta il volto nuovo è quello del giovane classe Pierluigi Gollini ’95 che ha definitivamente scalzato un incerto Rafael nelle gerarchie. Il giovane numero uno deve però recuperare da un infortunio alla spalla. Nel caso in cui non riuscisse a tornare a disposizione toccherà all’ex granata Coppola. Davanti al portiere il leader è Vangelis Moras, unica sicurezza del reparto difensivo gialloblù. Anche in questa stagione il greco ha fatto complessivamente bene nonostante le tantissime difficoltà della sua squadra. Poteva essere la stagione della consacrazione per Federico Viviani, ma anche lui ha dovuto fare i conti con molti infortuni. La scorsa settimana si è dovuto operare alla caviglia e quindi mancherà per almeno un mese dai campi di gioco. Il regista potrebbe interessare a più di un club di Serie A nel prossimo mercato estivo. Male Hallfredsson, trascinatore nelle passate stagioni a suon di gol e assist. Al centrocampo dell’Hellas manca la sua qualità.

 

In generale, il Verona è ovviamente una squadra in grandissima difficoltà, come testimonia l’ultimo posto in classifica, ma non ha più nulla da perdere: la retrocessione viene ormai data per scontata e quindi ogni risultato favorevole potrebbe solo restituire morale per provare a portare a termine un’impresa che sarebbe storica. Il Toro, dal canto suo, non dovrà commettere l’errore di sottovalutare gli avversari per portare a casa i tre punti.


La rassegna stampa del 26 gennaio 2016

Toro, Zappacosta convince. Ora serve continuità